Le Vertigini in Fisioterapia
Le vertigini, insieme alle cefalee, il mal di schiena e i dolori addominali, fanno parte dei più frequenti motivi di consultazione medica.
Secondo una prospettiva medica la vertigine è una sensazione soggettiva sgradevole di instabilità rispetto all’ambiente circostante. La vertigine si manifesta in seguito a perturbazioni dei sistemi deputati all’orientamento spaziale nei loro vari livelli (organo dell’equilibrio, visione, propriocezione, etc..).
Senza entrare nei particolari anatomici e fisiologici coinvolti nell’insorgere delle vertigini, argomento troppo vasto da far rientrare nel post, ci soffermeremo brevemente su di una particolare tipologia di fenomeno vertiginoso: la Vertigine Parossistica posizionale benigna (VPPB), la quale è suscettibile positivamente al trattamento fisioterapico.
Nella classificazione delle vertigini la VPPB ricopre in percentuale la parte più importante (60% circa). L’episodio vertiginoso è scaturito principalmente da un brusco spostamento del capo, normalmente sempre lo stesso. La causa è da ricercare probabilmente nella presenza di depositi di calcio sulla cupola di un canale circolare, quasi sempre posteriore. La diagnosi clinica viene effettuata manualmente dal medico tramite la manovra di Dix e Hallpike, con la quale si ricerca il nistagmo nell’occhio del paziente, che rappresenta il segnale visibile all’esterno della vertigine.
Per quanto attiene il trattamento fisioterapico, questo consiste in primis nella ripetizione di una manovra liberatoria, che in Italia viene eseguita dal medico Otorinolaringoiatra effettuata fino al diminuire della sintomatologia in corso, ed in seguito in una sorta di “allenamento vestibolare”. Gli obiettivi del trattamento sono principalmente tre: riduzione dell’ansia e controllo della sintomatologia, riduzione dei sintomi, abituazione e compenso. L’abituazione consiste in una sorta di assuefazione all’impulso sensoriale avvertito come anormale, il quale viene gradualmente “accettato” dall’organismo come normale. Il compenso consiste in una sorta di adattamento del Sistema Nervoso Centrale al danno anatomico, se presente, ma bisogna tener conto che questo meccanismo entra in gioco dopo diversi anni.
L’allenamento vestibolare, come in uno sport, consiste invece nell’eseguire esercizi specifici seguendo una precisa progressione allo scopo di velocizzare e ottimizzare l’abitazione.
Dott. Basile Enzo
Titolare di FISIOSPORT PAVONA – L’Eccellenza in Fisioterapia nel territorio di Albano Laziale
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