Perché ci infortuniamo?
La capacità di carico nel nostro corpo ci indica la quantità effettiva di “stress”, o carico meccanico, che un tessuto può sopportare prima di giungere ad una “zona di pericolo”, spesso associata a microlesioni, che portano ad infiammazione, e quindi dolore. Per nostra fortuna la lesione totale (o rottura) di un tendine, o di un muscolo, avvengono solamente quando questa soglia viene superata di troppo o se raggiunta troppo velocemente; questo anche grazie alla grande capacità di adattamento e reazione al pericolo del nostro corpo. Spiegheremo meglio come funziona questo meccanismo riferendoci ad un grafico preso in prestito da un articolo del Dott. Gregory Lehman. La linea sottile ondulata (Tissue stress) rappresenta il carico a cui noi sottoponiamo il nostro corpo, che può essere una corsa, il sollevamento di un peso, o anche semplicemente l’alzarsi dal letto. La linea rossa (Injury Threshold) rappresenta il carico massimo che il tessuto può sopportare. La linea immediatamente sotto (Pre-Injury Pain Threshold) rappresenta il punto in cui il nostro corpo incomincia ad avvisarci del pericolo imminente tramite il Dolore. In caso lo stress applicato al tessuto superi la soglia d’infortunio, possono verificarsi danni tissutali a carico dell’articolazione-muscolo-legamento che fanno si che si inneschino meccanismi infiammatori e riparativi, allo scopo di riparare la lesione. Tutto ciò fa si che la soglia del dolore si abbassi rispetto alla precedente (New Pain Threshold): ed ecco perché quello che prima riuscivamo a svolgere senza problemi, adesso lo facciamo con dolore!
Ma non siamo così drastici!!! Il nostro corpo non funziona esattamente come descritto prima in maniera semplicistica. Il nostro corpo reagisce, si adatta, compensa…in base agli stimoli a cui lo sottoponiamo. Cosa vuol dire? Ripartiamo dalla linea rossa delimitante l’infortunio: questa soglia non è fissa, ma modificabile in base all’allenamento/decondizionamento.
Prendiamo l’esempio di un Runner. Se non abbiamo mai corso in vita nostra e ci alziamo dal divano, magari in sovrappeso, ed iniziamo a correre il primo giorno per 20 Km, incorreremo facilmente in un infortunio, perché il nostro corpo non è abituato a tale carico di lavoro e la linea rossa è piuttosto basssina. Ma se a quei 20 Km ci arriviamo in un anno di allenamento ben strutturato, riusciremo ad innalzare quella linea rossa fino al punto che quello stesso sforzo non la superi. Questo fenomeno è quello che possiamo chiamare adattamento, che se ben gestito può permetterci di sopportare carichi di allenamento sempre più elevati. Lo stesso discorso possiamo farlo anche al contrario, ma in questo caso parleremo di decondizionamento. Ma se superiamo questa benedetta linea rossa ci rompiamo? Non per forza…se allenati il nostro corpo è in grado di tollerare bene anche piccoli carichi in eccesso, a patto che siano ben gestiti e con adeguati tempi di recupero.
Se ci infortuniamo è sempre per due motivi: o avete esagerato nel superare la vostra soglia di infortunio, o non avete dato al corpo abbastanza tempo per adattarsi al nuovo carico!!!
E dopo l’infortunio? Come visto precedentemente la soglia del dolore si abbassa e basta un carico più moderato per evocarlo. Quando siamo infortunati, nel processo riabilitativo, è importantissimo rispettare questa nuova soglia e non superarla; solo così saremo in grado di rieducare la struttura lesionata e non sollecitarla troppo in fase di guarigione, ed alla domanda che molti Runner si fanno…posso continuare a correre? In molti casi si, anche se dovremmo autolimitarci nei tempi e nelle intensità anche in maniera considerevole!
Dott. Basile Enzo
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